Testi
Paradisi perduti
Nicole Kunz
Polisemico e multicolore, l’universo di Aurélie Menaldo evoca l’infanzia, il sacro, ma anche l’assurdo in modo surrealistico. Il suo lavoro inizia dalla raccolta di ogni tipo d’oggetti che sceglie per la loro forma, materia e tinta. A partire da questo vocabolario di base, compone ed assembla delle sculture e delle installazioni concepite, spesso, in funzione del luogo della mostra. In parallelo colleziona dei brani di testi che vengono a punteggiare le sue opere suscitando, nello stesso tempo, un sentimento di familiarità e di stranezza, causato dalla combinazione improbabile d’elementi conosciuti. Aurélie Menaldo privilegia il gesto elementare per realizzare delle sculture […]
Climate Canary
Frédéric Montfort
Si sa bene, gli artisti sono dei preti laici. Il loro compito è di tracciare un cerchio sul terreno ed indicare alla comunità l’unità che la fonda. Questa unità ha le radici nel nostro ambiente circostante; gli dei sono prima gli dei locali, gli dei del paese- di modo che si sono qualificate certe religioni come pagane (da paganus, “del paese”) La nostra Athena di Saint-Etienne, centro situato alla periferia creata dalla ferrovia, è evidentemente il mucchio di scorie. Strana dea delle foreste, del suolo, utile alla fucina, alla casa e alla guerra. Festeggiamo Santa Barbara, ma è soltanto l’altro nome […]
La « scul(p)einture », un gioioso flirt orchestrato da Aurélie Menaldo
Hélène De Montgolfier
AS THE WORLD FALLS DOWN Mentre il mondo tracolla e corre verso la sua perdizione, Aurélie Menaldo, al di là del titolo apocalittico della mostra- preso in prestito da Bowie (1), solleva la domanda : « La gioia sarebbe alla nostra portata?[…..] Il caos lascia la possibilità di cambiare le cose, di toccare il fondo, sperando che tutto vada a rimbalzare diversamente ( in un’altro modo) ». Una boccata d’ottimismo sfasato, inaspettato e palpabile appena passata la soglia del primo spazio : « Paradisi perduti (2)». PARADISI PERDUTI L’artista piazza all’entrata una creatura imponente. Abbozza,con l’aiuto di lunghi bastoncini galleggianti, la sagoma di un […]
Les jeux d’Alice
Ivonne Manfrini
Come una leggera derisione piena di profondità, le proposte d’Aurélie ci invitano ad esplorare un mondo di paradossi generatori di micro-finzioni. C’è il Vs Park (2012), un piccolo popolo di forme colorate sparse su un pavimento circoscritto. Sono delle gabbie per roditori, prive dei loro abitanti, una densità caotica, effimera evocata dal materiale quotidiano piu invadente, piu nocivo, la plastica. Recupero e riciclaggio sempre, due gesti costanti nelle proposte di Aurélie, per Necropolis (2016), una città dei morti secondo l’etimologia, rifiuti colorati e riciclati sono disposti su degli scaffali, come tante risonanze visuali d’una fila di offerte destinate ai morti.Questa poetica dello scarto che “monumentalizza” […]
Tripod o la realtà nell’acqua
Ludivine Zambon
“Tripodi o la realtà uscita dall’acqua” è una scena acquatica nella quale Aurélie Menaldo ci invita ad entrare. In questo teatro, ci sembra di riconoscere degli oggetti, ci sembra di averli già incrociati, ieri, a casa, nel nostro quotidiano, nell’appartamento del nostro vicino. Crediamo di poterli nominare col nostro vocabolario ma, immediatamente, li perdiamo e ci scappano. L’assemblage, la messa sotto vetrina, il disegno,spostano e “alienano” le forme, le spingono nell’irrealtà di un gioco formale associato all’ingenuità d’uno sguardo. L’artista prende in carica l’onestà delle forme visuali, porta la sua attenzione su qualche bizzarria e sposta le prospettive consuete e quotidiane. […]
In Vivo
Garance Chabert
“Mi sento strana” dice Alice,” mi sembra di entrare in me stessa e di chiudermi come un telescopio”. Si avventurò nel lungo tubo trasparente dai riflessi di plastica iridescenti. A piccoli passi, avanzò cautamente nell’entrata orizzontale del tunnel immerso in un’attraente luce verde. Poi si lascio’ dolcemente scivolare lungo un pendio blu poi giallo. Alice si fermò un momento in una capsula rossa dalla quale ammiro’ la vista panoramica su una stanza bianca diventata magenta. Si lasciò cascare,fece diversi giri su se stessa nel tubo, che benché solido, era morbido e soffice. Dopo diverse curve, scorgo’ una forte luce che certamente segnalava la sua imminente proiezione al di fuori. Prese […]
Rittratto dello spettatore in un funambolo
Ivonne Manfrini
“…Non ci sarà qui nessuno per brontolarmi se mi avvicino troppo al fuoco. Oh! come sarà divertente, quando i miei genitori mi vedranno attraverso lo specchio senza potere acchiapparmi ! “ Lewis Caroll Cosimo salì fino alla forca di un grosso ramo, dove poteva piazzarsi con comodo, e si sedette qui, le gambe pendenti,le braccia incrociate le mani sotto le ascelle, la testa rientrata nel collo, il tricorno affondato sulla fonte(…)si, ma io non scenderò ! E tenne la parola. Italo Calvino Quando la galleria Octave Combell ha proposto ad Aurélie Menaldo d’investire il suo spazio, ha accettato senza esitare.Come resistere […]